I mille usi del finocchietto selvatico
Il finocchietto selvatico ha un profumo intenso, che stordisce, ma nello stesso tempo è fresco ed inebriante. Già nel mese di maggio, quando è tutto verde di barbe e foglioline tenere, regala il suo aroma lungo le strade e nei giardini (si, qui in Calabria si trova ad ogni angolo: terra miracolosa, lo dico sempre).
Più avanti arrivano i gialli ombrellini di fiori, immancabili, dopo l’essiccatura al sole, nella pasta con il pesce, nelle melanzane sott’olio, addirittura nel bouquet aromatico con cui si insaporiscono le salsicce calabresi.
E non dimentichiamo i gambi, gonfi di succo, e quelli che sembrano semi, ma in realtà sono i frutti, da mettere… praticamente dappertutto!
Volete scoprire gli usi di questa pianta meravigliosa? Oggi ve ne racconto qualcuno :
1) La clorofilla.
Ingredienti:
•300 gr. di barbe di finocchietto selvatico
•600 ml. di acqua ghiacciata
•cubetti di ghiaccio
Frullate il finocchietto con l’acqua fredda, poi filtratelo.
Mettete il liquido ottenuto in un pentolino e portatelo a 65°.
A questo punto, vedrete formarsi una poltiglia verde in superficie.
Ponete un telo dentro un colino tenendolo sui cubetti di ghiaccio e filtrate. Quel cucchiaino di “alghe” verdi è la vostra clorofilla
Potete utilizzarla nell’impasto di torte salate, di pasta, di pane, o scioglierla in olio o acqua come condimento.
2) Il sale aromatico. Avete ottenuto la vostra clorofilla? E tutto quel bel finocchietto che avete utilizzato? Mettetelo ad essiccare al sole, poi tritatelo finemente con un cucchiaio di sale grosso ed usatelo per condire sughi, pesce, arrosti.
3) I ghiaccioli. Per ottenere 300 gr. di barbe, avete tagliato via chissà quanti gambi: centrifugateli e mettete il succo nel contenitore per i cubetti di ghiaccio. Utilizzateli per rinfrescare un tè leggero, o un semplice bicchiere d’acqua. E’ dissetante, digestivo e anti-gonfiore.
4) Il pane. Dalla seconda filtratura vi è rimasto un bel po’ di liquido. Non gettatelo: utilizzatelo per impastare un pane particolarmente fresco ed aromatico, o una brisée, o una sfoglia di pasta da riempire con pesce.
5) Il liquore. Per il liquore si possono utilizzare tutte le parti della pianta. Gli ingredienti variano, a seconda del risultato desiderato: più o meno alcoolico, più o meno dolce. Io ho trovato un compromesso soddisfacente con questi ingredienti:
•300 gr. di finocchietto selvatico
•1 lt. di alcool alimentare a 95°
•750 gr. di zucchero
•1 lt. di acqua
Raccogliete il finocchietto subito dopo la fioritura, quando ha già anche i frutti.
Tritate tutte le parti della pianta e mettetele in una bottiglia con l’alcool, tenendola al buio per almeno un mese.
Preparate uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero e versatelo, bollente, nell’alcool con il finocchietto.
Filtrate il tutto un paio di volte con un telo sottile, di lino o cotone, o gli appositi filtri per alimenti.
Lasciate raffreddare, richiudete e servite freddo.
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