Pentedattilo, il borgo fantasma
Eravamo all’oscuro che la nostra beneamata Calabria avesse tra i suoi borghi più belli e caratteristici un piccolo gioiello poggiato su un maestoso masso a punte, che sovrasta, quasi a voler proteggere, un piccolo paese fantasma del reggino.
Pentedattilo si presenta agli occhi del turista in modo affascinante e stuzzicante: il silenzio di un paesino, oramai abbandonato, accomapagnato dalla rumorosa grandezza della natura. Il colore delle piccole abitazioni si fonda con la sfumatura del grande masso e questo non fa altro che infondere agli occhi dell’osservatore la sensazione che quelle costruzioni non siano il frutto dell’uomo ma della natura.
Quando si entra in questo piccolo Borgo, la prima sensazione che si scatena è la tranquillità e la serenità che poteva appartenere agli abitanti chiamati Pentidattilòti; si cammina tra piccole viuzze, tra piccole abitazioni costruite sulla roccia e nella roccia, trovandosi, dunque, di fronte ad un’immagine surreale.
E poi che dire del verde, del paradiso della natura che avvolge e coinvolge la parte posteriore del Re Masso, il Monte Calvario: una passeggiata musicale di note floreali e di verde smeraldo, una discesa e poi una risalita e la roccia che ti osserva e mai ti abbandona.
L’associazione Borghi Solidali ha accolto il nostro gruppo e la guida turistica Veronica ci ha illustrato la storia del borgo i suoi maggiori punti d’interesse.
Il nostro tour è iniziato con la visita della Chiesa della Candelora situata in una stradina, poco prima di salire al villaggio e dal piccolo piazzale davanti alla chiesa si ha una delle più belle vedute panoramiche del borgo.
Subito dopo risalendo un sentiero a tratti percorribile a tratti no abbiamo raggiunto i ruderi dell’antico castello degli Alberti che dall’alto dominava il borgo.
Ritornati dalla visita delle antiche mura del castello siamo stati guidati all’interno del borgo, ammirando così le piccole case sede di artigiani e di negozietti di tipicità locali, la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e il piccolo Museo di antiche Arti e Tradizioni in cui sono custoditi oggetti e materiali tipici della tradizione contadina.
Abbiamo anche percorso un itinerario naturalistico, nel paesaggio agrario che si estende oltre la rupe intorno al Monte Calvario, alla fine del quale si è giunti ad una piccola piazzetta che sovrasta il paese e dalla quale si gode di un magnifico panorama: quello dell’incontro tra i due mari e della forza dirompente dell’Etna.
ScoprilaCalabria consiglia vivamente a tutti coloro che leggeranno, di spendere una giornata del proprio tempo per visitare questo piccolissimo borgo che in sé conserva una grande ricchezza degna di essere ammirata.
Lascia un Commento