Il ’500 Mangonese, e la lotta all’eresia
Il Cinquecento mangonese fu il secolo più fervido dal punto di vista culturale e religioso. Ripercorriamo insieme gli eventi che hanno portato questo piccolo borgo ad entrare nella Storia.
Nel 1539 l’imperatore Carlo V, di ritorno da Algeri, approdò in terra calabra e il 7 settembre entrò in Cosenza da Porta Piana con al seguito moltissimi Nobili dei Casali vicini che si erano accodati agli altri che lo avevano seguito nella missione.
Alloggiò al palazzo Sersale e durante la celebrazione solenne, Valerio Mangone, dedicò una sua composizione poetica al Re che apprezzò molto, tanto da eleggerlo suo Commensale. La fama di Valerio continuò nel tempo nella Città Colta (Cosenza), tanto di essere eletto nel 1554 e 1555 Mastrogiurato al Sedile di Cosenza. Insieme a lui furono eletti sindaci: Bernardino Telesio e Alfonso della Pella. Come avvocato Pietro Vincenzo Sambiase.
A Carlo V successe il cattolicissimo Filippo II proprio nel periodo in cui tutta l’Europa era invasa dalla Riforma Protestante. La Spagna diventò la più forte sostenitrice della causa cattolica. Egli considerava come sua principale missione togliere l’eresia dai suoi domini.
L’eresia era considerata il più orrendo dei delitti e quindi punibile con la più orrenda delle morti e per estirparla fu rimesso in campo il Tribunale dell’Inquisizione che in Calabria fu istituito intorno al 1560, era gestito da un frate, Valerio Malvicino che passò in rassegna le comunità valdesi.
Dopo un primo sopralluogo degli inquisitori e constatata la tenacia della loro fede, passarono agli atti di repressione armata. Il primo centro a subire la repressione fu San Sisto. Molti riuscirono a fuggire nei boschi vicini cosicché gli inquisitori come reazione bruciarono le loro case e iniziarono la caccia all’uomo. Quelli che vennero catturati furono uccisi o condotti nelle prigioni. I più fortunati riuscirono a rifugiarsi a Guardia, ma traditi vennero catturati e condotti nelle carceri di Montalto. Coloro che continuarono a sostenere la fede valdese furono uccisi .
In questo contesto si inserisce la figura di un grande personaggio mangonese e riconosciuto nella Storia come emblema di libertà: MARCO BERARDI.
Il piccolo borgo di Mangone che il 2 e il 3 Settembre ospiterà l’evento Ricoglitive, che avrà come finalità quella di far ritornare gli emigrati all’estero nella propria terra natale.
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