Cultura e Turismo della Montagna: nuova Sezione CAI “Pino Aversa” di Verbicaro (CS)

CURATOLO_ROSELLO_NEBBIA

Domenica 1 dicembre 2013, alla presenza di tanti soci e di un folto pubblico è stata ufficialmente inaugurata la nuova Sezione di Verbicaro (CS) del Club Alpino Italiano.

La notizia potrebbe sembrare una di quelle da giornale locale, oggetto di un trafiletto che relazioni della vita associativa di un paese qualsiasi ma, per quanto già questa debba esser considerata una dimostrazione di vitalità sociale non trascurabile per un piccolo paese di 3000 abitanti abbarbicato alle pendici dei Monti dell’Orsomarso, rivela in realtà un rinnovato sentimento di amore e di tutela verso un territorio per molti versi unico quale L’Alto Tirreno Cosentino.

Panoramica_Ciagola-dalla-Petrara-a-Ciranteo

“Montagne che si specchiano nel mare”, questa la polaroid che fotografa il territorio in cui la nuova sezione CAI di Verbicaro “Pino Aversa” andrà ad operare e si tratta di Montagne vere, la maggior parte delle quali nei confini del Parco Nazionale del Pollino, in un’area ritenuta da molti una delle ultime Wilderness d’Europa: Monte Caccia (1744 m.), Montea (1785 m.), Montalto (1761 m.), La Mula (1935 m.), Cozzo del Pellegrino (1987 m.) e più a Nord Monte Palanuda (1632 m.) fino al Monte Ciagola (1463 m.) e Monte Serramale (1274 m.), solo per citarne alcuni.

Il Club Alpino Italiano, del quale si festeggia quest’anno il centocinquantesimo anniversario dalla fondazione, è presente ora in Calabria con 5 sezioni: una a Reggio Calabria (Parco dell’Aspromonte), una a Catanzaro e una a Cosenza (Parco della Sila), una a Castrovillari (Massiccio del Pollino) e adesso una a Verbicaro (Monti dell’Orsomarso).

Da Statuto, i Soci si dovranno occupare del tracciamento e della manutenzione dei sentieri e delle opere alpine, si dovranno impegnare nella diffusione della frequentazione della montagna e nella organizzazione di iniziative ed attività alpinistiche, escursionistiche, sci-escursionistiche, sci-alpinistiche, speleologiche, ma anche alla promozione di attività scientifiche, culturali, artistiche e didattiche per la diffusione della conoscenza di ogni aspetto della montagna e alla promozione di ogni iniziativa idonea alla tutela ed alla valorizzazione dell’ambiente montano.

Quello che non è scritto negli articoli dello Statuto, però, è che la nascita di questa sezione alla quale fanno riferimento gruppi di soci provenienti da tutti i Comuni dell’Alto Tirreno Cosentino, da Aieta a Belvedere Marittimo, da Tortora a Diamante, segna una nuova presa di coscienza della tipicità e specificità ambientale di un territorio meraviglioso che dagli anni 60 in poi ha rincorso troppo spesso il miraggio economico del turismo balneare di massa.

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