La divisione tra Mangone e Santo Stefano che segnò la storia del Savuto
Nel 1830, Don Michele Mazzei, sentite le richieste degli abitanti del rione Santo Stefano circa la volontà di creare un nuovo comune, iniziò una stretta corrispondenza con il Ministero degli Affari Interni per la separazione amministrativa dal comune di Mangone.
Il ministro incaricò di occuparsi della questione l’Intendente della Calabria Citra, questi chiese al sindaco di Mangone – Don Pietro Mazzei – dapprima una delibera sul caso e, a risposta avvenuta, il Regio Giudice di Rogliano – G. Politi – verificò le motivazioni esposte dai cittadini del rione.
Nello stesso tempo, Don Raffaele e Don Tommaso Mazzei, fervidi sostenitori della separazione amministrativa da Mangone, invocarono l’appoggio e il favore di personaggi illustri come S. M. il Re e l’Arcivescovo di Cosenza, affinché intervenissero per sveltire le pratiche procedurali presso l’Intendente. Tali suppliche furono accolte tanto che il Consiglio d’Intendenza espresse parere favorevole ed il 28 ottobre del 1832 venne emesso il Real Decreto che sancì definitivamente la divisione del rione Santo Stefano dal comune di Mangone, diventando così comune autonomo con amministrazione separata a partire dal primo gennaio del 1833.
“Si riporta la delibera del sindaco di Mangone all’Intendente.
Mangone 16 settembre 1830
Sig. Intendente
Mi fo un dovere compiegarle l’estratto di verbale redatto da questo Corpo municipale, relativo alla divisione che intende farsi il Rione Santo Stefano da questo comune. A prescindere che il numero delle anime oltrepassa quello di 1000, come potrà osservare da stati parziali esistenti in codesta Intendenza, mettendo da parte il penoso incomodo che reca al Sindaco il doversi portare nel cuore dell’inverno nel cennato Rione ad assicurarsi per la seguita morte di qualche naturale del medesimo. Il Sindaco Pietro Mazzei.”
Il piccolo borgo di Mangone ospiterà il primo festival dedicato agli emigrati all’estero.
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