Marco Berardi, il brigante che conobbe Tommaso Campanella

Le gesta del nostro eroe gli consegnarono l’eternità.

Un personaggio, che la Calabria vanta di aver avuto come figlio e contemporaneo di Marco Berardi, ebbe per il ribelle mangonese un rispetto che generò una passione che ne sconvolse la sua vita. Questo è Tommaso Campanella.

Che le sue gesta abbiano avuto un ruolo fondamentale è innegabile. In pieno clima di inquisizione, nella sua “Città del Sole”, le idee del Berardi divennero punto cardine del suo progetto. Gianfranco Formichetti, nel suo libro: Tommaso Campanella – Eretico e mago alla corte dei papi – dice: “… non ci può essere dubbio che nei tragici mesi della carcerazione calabrese e napoletana Campanella abbia avuto modo di riflettere sulle idee, sui comportamenti e sulla condizione della gente della Calabria.…Quando Frà Tommaso progetta la sua città ideale lo sfocato si contorna con precisione, tutto diventa coerente e puntuale. Storicamente attendibili sono alcuni precedenti rivoluzioni del crotonese, dove Marco Berardi di Mangone tra il 1561 e il 1563, con il titolo di Re Marcone, aveva tentato di istituire una specie di Stato a sé”. L’ammirazione verso quei rivoltosi che gli uomini del potere definirono “feccia della terra” è chiara. Quella banda di diseredati, formata da fuoriusciti, morti di fame, preti spretati, donne, hanno dato l’input a Tommaso Campanella di creare la sua città ideale.

La presenza di Marco Berardi fu costante nella vita di Tommaso Campanella. Questi, quando affrontò l’ultima fuga per Livorno, da dove salpò per Marsiglia, si travestì da frate sotto falso nome. Si fece chiamare frate Lucio Berardi.

E, analizzando questo episodio, il Campanella volle giocare con il nome accostando il Berardi alla sua Città del Sole. Il nome Lucio si intende per Luce, e l’unica fonte che produce la luce è il Sole. Quindi questo è indissolubilmente legato a Marco Berardi. Insomma Marco Berardi ha rappresentato e rappresenta per tutti lo spirito dell’uomo calabrese con le sue contraddizioni, con la sua fierezza, con i suoi istinti, con la sua cultura, con la sua religiosità.

Un uomo forte in alcuni momenti e fragile in altri, che non è mai crollato di fronte al valore più alto che l’uomo abbia potuto avere: la libertà individuale e collettiva.

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Il piccolo borgo di Mangone che il 2 e il 3 Settembre ospiterà l’evento #Ricoglitive, che avrà come finalità quella di far ritornare gli emigrati all’estero nella propria terra natale.

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