Bova e i suoi tesori nascosti
Posta sul versante Jonico meridionale dell’Aspromonte, culla secolare della minoranza linguistica ellenofona di Calabria, Bova custodisce immutate le tracce della sua antica natura di crocevia sul bacino del Mediterraneo. Testimonianza di ciò il sito archeologico di Bova Marina, Archeoderi e il borgo antico ancora ben custodito di Bova, tra i borghi più belli d’Italia.
Il sito archeologico “Archeoderi”
Ad accogliere i curiosi visitatori Giovanni Larizza, dipendente provinciale che si occupa della tutela del sito e ne spiega i minimi dettagli. Il Parco Archeologico si trova nella frazione di Fondo San Pasquale sorge intorno all’area sinagogale rinvenuta negli anni ’80, la sinagoga, risalente al IV secolo d. C., è la più antica in Occidente, dopo quella di Ostia Antica, ed il suo ritrovamento ha aperto nuovi scenari storici sulla presenza degli ebrei nella Calabria meridionale.
I resti del mosaico conservato nel museo [Tutti i diritti riservati]
Il museo archeologico conserva i resti del mosaico policromo raffigurante i più importanti simboli ebraici: la Menorah, Il Corno d’Ariete, il Cedro, il Nodo di Salomone, custodito assieme ad altri importanti reperti rinvenuti nel territorio bovese.
Bova Superiore
Centro grecanico della costa reggina arroccato sul versante orientale dell’Aspromonte, ha origini molto antiche testimoniate dai diversi rinvenimenti archeologici provenienti da diverse epoche storiche.
Dal castello Normanno (X-XI secolo), ormai ridotto a rudere la veduta è straordinaria, si scorge infatti tutto l’arco costiero tirrenico e le montagne che circondano l’abitato; il castello sorge in cima a uno sperone roccioso e la Torre Normanna (sec. XI) era posta a guardia di una delle quattro porte che permettevano l’accesso alla città.
Veduta dal basso verso l’alto dei ruderi del Castello [Tutti i diritti riservati]
Panorama dai ruderi del Castello [Tutti i diritti riservati]
Il solo passeggiare nel borgo rigenera ma non perdetevi assolutamente la visita della Chiesa di San Leo che ha una sola navata con cappelle laterali, preziosi stucchi ottocenteschi alle pareti e un sontuoso altare maggiore di stile barocco, nella cui nicchia policroma è collocata una statua di San Leo di marmo bianco, opera di Pietro Bernini.
L’ingresso della Chiesa di San Leo [Tutti i diritti riservati]
Tra i vicoli sono molti i palazzi gentilizi che testimoniano l’importanza di questo paese. In genere sono costruiti in pietra e mattoni e arricchiti all’esterno da decorazioni di lesene, cornici e mensole e da splendidi portali d´ingresso.
L’area grecanica di Reggio è ricca di cultura e storia diverse le associazioni che dedicano il loro impegno alle attività di promozione di tutto il territorio ci teniamo a menzionarne alcune Paleariza e Archeoderi.
Lascia un Commento